"L'influenza della Musica sull'inconscio umano" a BRANDY 2017
19 October 2017"I brand? Sono conversazioni" è il titolo della public discussion svoltasi in occasione della terza edizione di Brandy, primo forum-evento dedicato ai temi strategici dei brand, al quale hanno preso parte oltre 700 professionisti da oltre 200 brand e aziende, per interagire e confrontarsi. Philip Abussi, ricercatore e consulente musicale, ha presentato uno studio relativo all'influenza della Musica sull'inconscio umano, condotto dal team di Mokamusic a cavallo tra il 2015 e il 2017, per aiutare i brand a capire le opportunità che il linguaggio sonoro può offrire loro in termini di ingaggio e stimolazione del pubblico.
Da sinistra a destra Alexia Boro, Francesca Chialà, Francesco Spanedda, Philip Abussi
Una interessantissima tavola rotonda moderata da Francesca Chialà (Consigliere di Amministrazione, Teatro dell’Opera di Roma), alla quale hanno preso parte oltre a Philip Abussi, Francesco Spanedda (Brand Director, THUN) e Alexia Boro (Direttrice Comunicazione e Relazioni Esterne, Collezione Peggy Guggenheim).
Pensare ai brand significa pensare a conversazioni da alimentare e intrattenere in modo fluido e autentico.
Francesca Chialà, Consigliere di Amministrazione del Teatro dell’Opera di Roma ha coordinato una sessione con tre interventi di diversa estrazione su questo percorso. Introducendo i lavori ha ricordato come nel Teatro dell’Opera si è lavorato per attrarre pubblico nuovo, ad esempio mettendo insieme cinema, opera e lusso con la Traviata coinvolgendo Sofia Coppola e Valentino, il quale ha disegnato personalmente i vestiti dei protagonisti dell’opera.
Philip Abussi, compositore e consulente musicale, è partito dall'analisi dell’importanza della musica nella nostra vita quotidiana che porta a nuove dimensioni di crescita per il marketing sensoriale, considerando che il suono è assimilato molto rapidamente dal cervello dove vengono generate le emozioni. Il messaggio sonoro parte e passa dritto per arrivare alla corteccia cerebrale depositando il brand nel cervello. Questo è il potere del brand e della sua interpretazione sonora per cui il sound branding diventa un tassello della brand identity e cresce l’importanza del sound logo. La musica è quindi un vettore fondamentale di engagement.
Francesco Spanedda, Brand Director di THUN ha evidenziato le caratteristiche dell’azienda quale vero e proprio love brand. Il brand, conosciuto soprattutto per l’angelo di Bolzano, è diventato un racconto temporaneo fatto di tante cose che abbracciano nei social anche benessere e salute con un’affettività di fondo nella conversazione con i consumatori che è peculiare. Questa dimensione si estende anche all’interno dell’azienda nella quale una parte significativa delle ore lavorative è dedicata ad attività diverse quali massaggi, formazione, e soprattutto volontariato in attività mirate ai bambini.
Alexia Boro ha raccontato l’approccio alle relazioni esterne della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia che fa leva sullo storytelling narrativo e visivo. La conversazione è plasmata dalla mission ovvero educare il pubblico in generale perché ci sia una forma di presa di coscienza e di sviluppo del senso critico per capire che l’arte deve rendere migliore la vita, dev’essere un processo creativo e artistico che può essere applicato a diversi ambiti del nostro vivere. Tra le collaborazioni rilevanti vanno segnalate quelle con OVS (progetti di laboratori rivolti a tutte le scuole italiane) e Guggenheim Intrapresae, network di aziende sostenitrici del museo che credono nella comunicazione culturale. In tutto questo l’ascolto del pubblico è fondamentale e le conversazioni devono essere misurate.
Come portare i brand nel nuovo futuro in cui stiamo entrando? Questo il quesito al centro delle riflessioni di Brandy 2017.
I brand, cuore pulsante di ogni azienda, sono investiti da trasformazioni epocali. Tecnologie digitali sia abilitanti sia disruptive (internet of brands), luoghi e touch-point da ridisegnare (brand spaces & retail), politiche di risorse umane da ridefinire (brands & humans), Made in Italy da ripensare. Brandy ha chiamto a raccolta tutti gli interessati per remixare esperienze e prospettive da molteplici settori. L’evento rappresenta il punto di incontro per una community di oltre 1.000 professionisti che hanno partecipato alle diverse edizioni per calibrare le proprie strategie, acquisire nuovi punti di vista e prospettive innovative, sviluppare e coltivare relazioni di business. Brandy è il primo forum-evento dedicato all’ecosistema dei brand in chiave intersettoriale.
Courtesy of: BRANDY
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